... mezza mela di qui, mezza mela di l, ma sempre dalla stessa mela ...

Storia 1 Lui l'amava con amore poetico e giovanile e lei si concedeva generosamente a lui beandosi all'infinito senza sapere perch. Pian piano lo cap: era perch anche lei amava lui teneramente. Una stanza e un letto erano la loro "Citt Ideale". Non c'era bisogno d'altro perch c'era l'amore; c'era l'amore pieno possente e dirompente ad ogni vicendevole richiesta. "Amore! che bello! senti? non ancora l'alba; le tortore non hanno cominciato ancora a tubare e la metropolitana gi su di noi per distrarci dal sonno e ricordarci l'amore. Abbracciami tesoro! la tua morbidezza mi scioglie in un impasto di gioia infinita" e pi passavano le metropolitane esaltando la danza dei decibel impazziti pi era entusiasmante la pacata delicatezza delle carezze. Piano piano i rumori della metropolitana venivano smorzati dall'orchestra fanatica inscenata dalla giornata cittadina ma non venivano meno le carezze, gli abbracci, i sentimenti e le attenzioni. . A un certo punto suona un campanello: " la Sip per il pagamento delle bollette"; "Grazie caro, le infili sotto la porta; passeremo noi" ... e un lungo bacio giov per dormirci sopra. Suon un altro campanello; questa volta era il gas e poi un altro ancora: l'Enel. "Ma qui siamo nel Paese dei Campanelli" disse lui, felice: e lei gli si aggrapp assecondando benevola il suo entusiasmo per la musica. Ma la musica per essere musica deve avere le sue pause e cos d'amore e d'accordo uscirono dal letto: mezza mela di qui, mezza mela di la', ma sempre dalla stessa mela si prepararono un bel bagno nella vasca rotonda appena comprata. Dopo qualche sprizzo pero' l'acqua non venne piu': "ci laveremo coi baci!..." e di nuovo fu un trionfo di beatitudine in un inno alla citt' ideale! E uscirono per vederla, per viverla, per ringraziarla.

da "La Citt' Ideale" di Guglielmo Mozzoni

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25-02-98